giovedì 4 maggio 2023

Memoriale

Lo scorso 6 febbraio un terribile terremoto di magnitudo 7.8, provocato da una frattura della faglia anatolica, ha devastato il sud est della Turchia e il nord della Siria, interessando un segmento lungo 190 km e largo 25 km. Non solo ha modificato la conformazione geologica di due stati ma ha provocato danni ingenti, distruzione di intere città, che versavano già in condizioni di miseria e, nel caso della Siria, che si trascinavano ormai da anni le conseguenze di una guerra crudele e ingiusta. 

Il terremoto nel suo roboante silenzio si è portato via un totale di 50.000 persone e ha causato più di 120.000 feriti. Dati che fanno piangere per il dolore che eventi catastrofici di questo tipo provocano e a cui difficilmente si riesce a dare una spiegazione. Milioni di vite spezzate, giovani, anziani, uomini maturi e neonati, famiglie intere rase al suolo insieme alle palazzine in cui vivevano. 

Nelle prime ore successive al terremoto, tante notizie e tante immagini di vite invece miracolate ed estratte vive dalle macerie grazie all’intervento tempestivo dei soccorsi e dei cittadini che con gesti di estrema gratuità hanno messo in pericolo la loro vita per salvarne delle altre. 

A una settimana di distanza però la tragica notizia che anche una famiglia italiana era dispersa tra le macerie. Poco dopo scopriamo essere le nostre ex alunne Sabrin e Uafà Hasan che, insieme alla loro mamma, Shoua, da pochi giorni si trovavano in una delle città più colpite della Turchia. 

Spronati da alcuni genitori molto vicini a questa famiglia, toccati nel profondo da questa immane tragedia e da alcuni docenti che avevano ancora un ricordo vivido di queste ragazze, abbiamo deciso di dedicare un luogo di memoria e di riflessione nell’area verde della nostra scuola. 

Un profondo e lungo solco nel terreno, spacca l’area di progetto in due metà. Il disegno riprende la frattura della faglia anatolica e abbiamo voluto rimarcarlo con il rosso per ricordare il sacrificio delle migliaia di vittime. Da un lato e dall’altro della terra fratturata abbiamo invece deciso di piantare delle piante succulente, come molte specie di cactacee e varie specie di aloe e di agave come simbolo di sopravvivenza e di tenacia, di estrema resistenza, in ricordo di tutti coloro che si sono dovuti rimboccare le maniche e che ora nel silenzio riprendono in mano con estrema dignità le loro vite. Tutti i ragazzi della scuola hanno contribuito a raccogliere le numerose piante grasse mentre una parte di loro saranno i protagonisti chi della realizzazione dell’aiuola, vangatura e aratura della terra, piantumazione delle cactacee e mantenimento del sito, chi dell’insegna commemorativa. Si prevede la realizzazione e la conclusione del progetto per il mese di maggio. 



 

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