La nostra scuola è stata invitata da Istituto “Oikos” a partecipare ad una visita di scambio in Albania, per il progetto realizzato lo scorso anno con i ragazzi delle classi terze “Agenti 0 emissioni – Children Stand Up”.
Hanno partecipato all’iniziativa le Prof.sse Maria Rosaria Toia e Brigitte Santomarco.
La visita ha avuto come scopo quello di rafforzare il dialogo tra Italia e Albania sui cambiamenti climatici: si è trattato di un’opportunità per condividere conoscenze, esperienze, metodologie e strumenti messi in atto sia nella nostra scuola che nelle scuole albanesi visitate, ad opera del gruppo Voice 16+ Albania e di quello dei ragazzi di Save the Children Italia. Infatti solo l’aumento di consapevolezza può portare a un maggior coinvolgimento dei giovani affinché diventino attori del cambiamento con azioni concrete e nel diffondere messaggi chiave per una svolta positiva all'interno della propria comunità.
Abbiamo conosciuto alcuni protagonisti di Save the Children Albania: in particolare ci hanno seguito per i due giorni di scambio la responsabile di Progetto Iva Korumi, che ci ha presentato la loro mission e il progetto attuato in collaborazione con Istituto Oikos e con l’Ombudsman of Albania, ed Erion Kabo, nostro traduttore e facilitatore nei dialoghi albenese/italiano.
Da ventidue anni esiste un gruppo di ragazzi con età dai 12 ai 18 anni, Voice 16+, che si riuniscono settimanalmente per discutere dei loro diritti, in base alla Convenzione internazionale dei diritti sull’infanzia, e che si occupa di informare, attuare e divulgare buone pratiche affinché i giovani diventino cittadini attivi, protagonisti del cambiamento.
In Save the Children un gruppo coordinato da Iva è attivo nella sensibilizzazione verso le problematiche legate ai cambiamenti climatici; stanno collaborando con venti scuole, in cui sono coinvolti in tutto cento docenti. Promuovono la piantumazione delle piante a foglia larga, più efficaci nell’assorbimento dell’anidride carbonica, e la revisione dei curricula di geografia, scienze, ecc., nonché nella formazione degli insegnanti secondo il modello proposto da Istituto Oikos con il kit “Agenti 0 emissioni”.
Abbiamo poi visitato la Isuf Ferra school alla periferia di Durazzo, dove il Dirigente, alcune insegnanti e una delegazione di ragazzi ci hanno presentato la loro greenhouse, una serra in cui coltivano fiori, che poi scambiano con vasi o vendono per coltivare altri fiori, e i loro ulivi lungo due lati del perimetro del cortile.
La serra è stata costruita grazie alla buona volontà di docenti e genitori, con il materiale fornito da Save the Children. La scuola ha infatti partecipato ad un concorso e solo dopo la vincita ha elaborato il progetto nel dettaglio, per consentirne la realizzazione. Lo scopo è quello di promuovere un’educazione ambientale di cui i ragazzi possano farsi portavoce nelle proprie famiglie e nella società: una piccola serra per un grande obiettivo.
Ci ha colpito la presenza di un cumulo di macerie accanto alla serra. Da oltre un anno, in seguito all’abbattimento della scuola materna per i danni creati dal terremoto, sono in attesa che le macerie vengano rimosse e che venga costruito il nuovo edificio.
L’edificio scolastico, come gli altri visitati successivamente, è ben al di sotto degli standard europei, in quanto le aule non sono riscaldate (i bambini in inverno scrivono con i guanti per il freddo), mancano il materiale didattico, gli spazi laboratoriali, i banchi sono in legno, a due posti, piccoli e vecchi, i maestri e il Dirigente con il grembiule bianco. Insomma un vero e proprio salto nel passato. Ma soprattutto ci è rimasto negli occhi lo sguardo rassegnato e disincantato degli insegnanti.
Il giorno dopo abbiamo incontrato alcuni membri dell’Ombudsman, un’istituzione indipendente non governativa, che potremmo tradurre come Avvocato del Popolo, il difensore civico dell’Albania, con la Sezione per la Promozione e Tutela dei Diritti del Bambini.
Il vice-commissario Anila Nepravishta ci ha presentato il lavoro che svolgono, a partire dalle pubblicazioni che hanno scritto per far capire ai bambini quali sono i loro diritti e di come siano arrivati ai giovanissimi cittadini tramite Save the Children, che li ha introdotti nelle scuole per farli conoscere e far capire come rivolgersi a loro in caso di problematiche anche di tipo ambientale. Una volta raccolte le istanze dei bambini, in caso di violazione dei propri diritti, sia azioni che omissioni, intervengono per dare avvio alla soluzione del problema.
Una delle grosse problematiche che ha coinvolto molte famiglie durante il Covid è stata l’assenza di una linea telefonica. Ciò ha negato la possibilità di seguire le lezioni in DAD.
I cittadini che denunciano un fatto, vengono informati sugli step di avanzamento dell’istanza. Se l'istituzione non interviene, si fa una raccomandazione con valore legale.
Annualmente viene presentato un rapporto del lavoro svolto in Parlamento.
Abbiamo poi visitato la Fadil Gurmani school in Elbasan, dove i ragazzi hanno proposto la realizzazione di un giardino con alberi, fiori e panchine nel cortile della scuola.
A scuola hanno introdotto la raccolta differenziata, nonostante poi i rifiuti vengano buttati tutti in discarica, per aumentare la sensibilità verso questa problematica e poter avere una risposta pronta e positiva quando verrà realizzata a livello istituzionale.
Ogni settimana, inoltre, è prevista un’ora di educazione civica, in cui si parla anche di problematiche ambientali, a cui prendono parte, oltre ai ragazzi e agli insegnanti, uno psicologo e a volte i genitori.
Infine abbiamo incontrato alcuni membri del Comitato Cambiamenti Climatici a Elbasan, con la partecipazione di studenti, genitori, insegnanti, rappresentanti dei Comuni e altri enti locali. È stato interessante ascoltare la testimonianza di un gruppo di Voice 16+, che coinvolge cinquanta ragazzi in Elbasan, duecento ragazzi in tutto, volontari per passione, che si incontrano dopo le lezioni e nel fine settimana. Il gruppo ha ottenuto molti risultati anche a livello internazionale, ad esempio con il progetto "UndeRadio", che hanno divulgato anche in Italia. Questa è una web radio partecipata e tematica, che mette i diritti al centro della propria programmazione. Attraverso i microfoni, infatti, i ragazzi del Movimento giovani per Save the Children e della redazione di Change the Future possono dare voce alle proprie idee, sperimentando il lavoro di una redazione giornalistica radiofonica, con consapevolezza di compiti e responsabilità, contribuendo all’ideazione e programmazione del palinsesto radiofonico.
I ragazzi di Save the Children Italia hanno presentato quello che fanno da noi, con i movimenti UndeRadio, Sottosopra e Save the future. Il loro messaggio? "Non potrei essere io quello/a che cambia il mondo?".
L’idea che aleggia tra i vari gruppi è la stessa: non possiamo cambiare tutto, ma ciascuno di noi può fare un piccolo ma significativo gesto per contribuire al cambiamento.
Gli incontri del secondo giorno ci hanno scaldato il cuore: abbiamo incontrato ragazzi, bambini, docenti, dirigenti con una luce negli occhi, una passione che va oltre le problematiche concrete e invalidanti, quali il freddo delle scuole.
Abbiamo nel cuore tanta bellezza, la bellezza che ci hanno trasmesso tutti quei giovani e giovanissimi in prima linea per il cambiamento. Ragazzi e bambini che si impegnano giorno dopo giorno per un cambiamento possibile e che riempiono noi grandi di speranza.
Siamo tornate in Italia più ricche, più vive e più consapevoli. Grazie a Istituto Oikos, in particolare a Evelina Isola e Margherita Porzio, per averci offerto questa grande opportunità di scambio e di crescita.
Prof.sse Maria Rosaria Toia e Brigitte Santomarco
Nessun commento:
Posta un commento